Dopo 21 mesi di crisi, di violenze e
combattimenti, i morti in Siria sono circa "centomila". "Si parla di
45.048 morti, tra i quali 31.544 civili morti, ma questo bilancio non
tiene conto di coloro che sono spariti e di cui non si hanno più
notizie, delle vittime tra le shabiha ne'
degli stranieri morti, sia di quelli pro che di quelli contro il regime.
Facendo questo calcolo si arriva a circa 100mila morti", ha affermato.
Il direttore dell'Osservatorio siriano
per i diritti umani, ong con sede a Londra, ha quindi difeso le sue
informazioni affermando di "non prenderle nè dal regime nè
dall'opposizione" e di avere contatti diretti con "200 persone in
Siria".
"Sia il regime che le opposizioni - ha detto - non sono attendibili come fonti di informazione perchè non sono neutrali".
Incontro in Giordania tra il premier israeliano Netanyahu e il re Abdullah IIC'è
stato un incontro in Giordania, nei giorni scorsi, tra il premier
israeliano Benjamin Netanyahu e il re Abdullah II. Lo riferisce oggi la
radio israeliana. La circostanza è stata confermata da una fonte anonima
all'interno del governo israeliano, che però non ha fornito ulteriori
dettagli. L'ufficio del premier Netanyahu non ha voluto rilasciare
commenti, mentre secondo il quotidiano arabo al-Quds al-Arabi,
pubblicato a Londra, nel loro incontro i due leader avrebbero discusso
della situazione in Siria.
L'incontro è avvenuto in seguito alle dichiarazioni di Abdulaziz
Jassim al-Shalal, il generale disertore del regime che ieri aveva
accusato Assad di aver "usato armi chimiche nell'attacco ad Homs alla
vigilia di Natale".Secondo quanto riferisce la radio pubblica dello stato ebraico, il vertice sarebbe stato incentrato sulla minaccia regionale di un eventuale uso di armi non convenzionali da parte del regime di Damasco.
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