martedì 1 gennaio 2013

Benefici del finocchio

O lo si ama o lo si odia: il suo particolare sapore non permette mezze misure. Nel nostro paese, comunque, il finocchio è soprattutto amato: tra i principali consumatori mondiali, gli italiani sono anche i maggiori produttori.
Oltre che per il sapore, il finocchio è apprezzato perché è salutivo. Si può usare come pianta medicinale per la digestione, come afrodisiaco, come antidoto ai morsi di serpente.

C'è finocchio e finocchio
Pianta erbacea originaria dei paesi mediterranei, il finocchio appartiene alla famiglia delle Ombrellifere. Tra le leggere foglioline, simili al fieno, in estate spuntano ariose ombrelle di fiorellini gialli. Tutta la pianta è commestibile, ma le parti più apprezzate sono la grossa guaina a grumolo bianco.
La prima distinzione è tra quello dolce, di cui si mangiano le grosse guaine bianche e carnose, e quello amaro o selvatico, di cui si impiegano i germogli e le foglioline.
Ortaggio digestivo e… femminile
Il finocchio è uno degli ortaggi meno calorici in assoluto. Contiene invece abbondante vitamina C e numerosi sali minerali quali potassio, magnesio e ferro. Il suo caratteristico aroma e le virtù rinfrescanti dipendono da un olio essenziale, l'anetolo, che trova impiego nella preparazione di liquori. Altamente raccomandato per migliorare la digestione e per disintossicare grazie al potere diuretico. E se avete la congiuntivite, un impacco con decotto di finocchio applicato sugli occhi lenisce il fastidio.
Il finocchio è, soprattutto, l'ortaggio delle donne: di quelle che allattano: è galattagogo, cioè in grado di aumentare la produzione di latte, aiuta la digestione della mamma e del neonato  lasciando inalterato il sapore del latte materno. L'essenza di finocchio migliora il tono dell'umore, spesso altalenante nelle neomamme, e offre un'ottima maschera per la pelle stanca e tirata.  Ma nemmeno le altre donne dovrebbero privarsene: è infatti ricco di fitoestrogeni, che aiutano a ridurre i disturbi della menopausa e della sindrome premestruale.
Dai semi alle foglie
I frutti del finocchio, impropriamente chiamati semi, sono una delle parti più note della pianta: si utilizzano per speziare liquori e vino caldo, per aromatizzare ciambelle e biscotti, salumi, castagne, olive nere e fichi secchi. Per raccoglierli si fanno seccare le “ombrelle” raccolte in mazzetti e quindi si battono per far uscire i frutti che devono essere poi ripuliti dai gusci. Altamente digestivi, vengono spesso abbinati a carni grasse, poiché riescono a renderle più digeribili. Masticarli a fine pasto è un ottimo metodo contro l'alitosi. In alternativa, si può preparare un vero e proprio dentifricio rinfrescante, pestando i semi di finocchio e mescolandoli ad argilla verde. Le proprietà digestive vengono esaltate se si impiegano i semi per preparare un tè aromatico o un macerato con il vino bianco.
Oltre ai semi, anche fiori e foglie del finocchio trovano impiego: in cucina si utilizzano freschissimi, sminuzzati per insaporire minestre, pesce, insalate, salsine e formaggi; in cosmesi si tritano e si aggiungono a yogurt bianco per preparare un latte detergente depurativo e astringente per le pelli grasse.

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